Cura Psicoanalisi Milano Porta Romana

La Cura Psicoanalisi Milano Porta Romana è un approccio innovativo e che può rispondere alle esigenze dell’uomo dei nostri tempi.

Nei suoi cento anni di storia, la psicoanalisi è cambiata. Alcune persone tendono tuttora ad associare la parola “psicoanalisi” al classico lettino, ad un numero consistente di sedute settimanali, svolte nel corso di decenni, a costi esorbitanti, a un clinico vincolato ai sogni e al passato che non dà risposte al paziente, meticoloso nel rispettare le regole del setting e pronto a interpretarne le trasgressioni.

Le teorie, però, si evolvono, così come si modificano i ritmi e le necessità dell’uomo: esse sono sensibili allo scorrere del tempo e al mutare delle condizioni socio-culturali.

La Cura Psicoanalisi Milano Porta Romana si declina nel Modello “Psicoanalisi della Relazione“: non mette in discussione la portata delle scoperte di Freud e rimane debitore al padre della psicoanalisi, ma propone una visione relazionale della psicoanalisi, un punto di vista nuovo e originale.

Cosa contraddistingue la Cura Psicoanalisi Milano Porta Romana? La relazione terapeutica viene costruita insieme e vi partecipano entrambi i soggetti coinvolti, i quali sono collocati allo stesso livello relazionale: l’analista è un partecipante alla relazione che reagisce con tutto il suo mondo affettivo al mondo affettivo del paziente.

Un altro aspetto che caratterizza le idee di questa prospettiva è rappresentato dall’attenzione particolare rivolta all’individuo, considerato come una organizzazione complessa, che si sviluppa nella relazione con l’altro ed è in continua interazione con l’ambiente in cui è inserito.

Il contenuto dell’intervento non è più principalmente il passato ma quanto accade nel “qui ed ora” dell’interazione analitica. Non è più fondamentale recuperare ciò che è avvenuto in passato nella realtà poiché sappiamo che la realtà non può che essere esperita soggettivamente; appare quindi più importante e più utile considerare cosa l’individuo se ne fa delle esperienze, quale funzione rivestono per lui, indipendentemente dai contenuti.

La posizione di analista e paziente è faccia a faccia: il significato di questa nuova posizione è quello di agevolare la relazione e di rendere possibile l’osservazione e non solo l’ascolto delle parole del paziente.

All’interno di questa cornice di riferimento, la patologia va quindi intesa come una “soluzione” che l’individuo ha trovato per “stare in piedi”, rispetto al contesto nel quale è cresciuto: una “soluzione” connotata da rigidità e chiusura, che può essere usata per “proteggersi” e spesso sentita come unica modalità di relazionarsi.

L’obiettivo dell’intervento non è più solamente “rendere conscio l’inconscio”, ma aiutare l’individuo a mobilitare l’autocoscienza, sciogliendo rigidità e chiusure, per approdare ad una maggiore “Presenza a se stessi“, ovvero arrivare a riconoscersi nelle proprie soluzioni promuovendo, al tempo stesso, un possibile cambiamento verso una maggiore funzionalità e benessere dell’individuo.

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